Anche Pantelleria era presente alla nuova edizione del “Salone del Gusto“, un turbinio di sapori, odori, sensazioni ed emozioni, organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Comune di Torino in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentali e Forestali.
Due le postazioni: lo stand di Bonomo & Giglio con il marchio La Nicchia in uno stand luminosissimo e preso letteralmente d’assalto dai visitatori e lo stand GAL Isole di Sicilia con un nutrito gruppo di rappresentanti insieme ad Eolie, Pelagie, Favignana ed Ustica (entrambi Padiglione Sicilia).
Diversi i panteschi che hanno esposto i loro prodotti all’interno del GAL: Walter Sorrentino per la sua Harem, Salvino Gorgone per il suo Passito Dietro Isola, Ketty D’Ancona con i suoi vini e passiti ed Alessandro D’Ancona per i prodotti di Kazzen.
Assai poco, purtroppo, lo spazio concesso a tutti ricavato in uno stand di appena 18 mq, ottimale per la sua posizione ma piccolo per tutti gli operatori che hanno faticato non poco ad avere la loro giusta visibilità. Sarebbe auspicabile per le prossime occasioni un rappresentante per isola evitando così disagi e polemiche inutili.
La cosa che invece mi ha rattristato di più è l’aver notato una marea di visitatori tutti intenti a cercare presidi Slow Food e quanto Ustica con le sue lenticchie e Salina con i suoi capperi ne fossero orgogliosi proiettandosi intorno a sé un’inverosimile attenzione mediatica a danno della nostra.
(I capperi di Pantelleria non sono un presidio Slow Food e Salina coltiva i suoi capperi in un solo ettaro di terreno!! Quanto fanno arrabbiare queste cose?)
Mi auguro che questo possa essere oggetto di un’opportuna riflessione da parte delle istituzioni locali che, spesso, snobbano tali realtà, quando invece i nostri capperi, la nostra uva zibibbo, il nostro origano, il nostro elisir o i nostri dolci potrebbero ambire ad essere vere eccellenze e meritarsi quel giusto riconoscimento sia nazionale che internazionale.
Non va dimenticato che Slow Food ha una rete di 100.000 associati e i suoi propositi mirano alla salvaguardia dei prodotti attuando corsi, degustazioni, cene, viaggi, promozioni pubblicitarie, creazione di progetti diffusi come gli “orti scolastici” oltre alla partecipazione ai grandi eventi internazionali.
Pantelleria non deve restare circoscritta nella sua insularità, non può permetterselo, anche perché là fuori c’è un mondo che brama per un attimo di gloria ed oggi, se non mostri quello che vali rischi di essere prevaricato in ogni momento. A discapito della qualità.
Stefano Ruggeri